Nasce dalla fatica di mettere insieme i frammenti di senso che possono consentire di vivere. Nasce dal desiderio di dire e di capire che ‘la vita non è il male’, come scrive Vasilij Grossman in Vita e destino, per quanto la presenza del male possa apparire ai nostro occhi invadente e pervasiva.
“La vita non è il male” non è una tranquilla e ovvia constatazione, è il risultato di un atto più o meno rischioso, come emerge dalle molte storie che sono state raccolte nel libro, cercandole non solo nei testi delle antiche sapienze o nelle parole delle tradizioni religiose e dei grandi maestri, nelle narrazioni letterarie e cinematografiche di scrittori e registi, ma anche nelle immagini e nelle cronache che in questi anni continuano a inquietarci, e negli atti di coraggio che elevano la condizione umana.
Perché il bene non smette di affiorare, di rinnovarsi, di esistere. Cercare il bene significa anche domandarsi se esso sia un fatto soltanto individuale o se sia possibile, e in che modo, anche un’altra misura, più estesa. Se sia in definitiva possibile costruire una “rete di fraternità”. La risposta è appena accennata. Starà al lettore darle compimento.
Michela Dell’Aglio, Doppiozer0, 18 – 3 – 2017
La vita non è il male
Esiste il bene? Che cos’è? Come si diffonde? Si impara? Si chiedono questo, e molto altro, Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa autori del saggio La vita non è il male (Salani Editore), un’indagine alla ricerca del bene e delle sue tracce in un mondo e in un tempo, i nostri, che venendo dopo un secolo che è stato il più sanguinario della storia avrebbero dovuto, così si sperava, essere stanchi di sangue e crudeltà.
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Paolo Ricca, Riforma.it, 10 – 1- 2017
Il bene è avere un altro di fronte a noi. Il libro di Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa segna una riscossa di fronte all’imperversare del male nei discorsi e nella pubblicistica
Ci sono biblioteche intere che trattano l’eterno (perché insolubile) problema del male. Sono invece rari i libri che sollevano e discutono il problema del bene. Una di queste rarità è un libro uscito da poco, scritto a quattro mani (ma sembrano due sole) da Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa, dal titolo La vita non è il male, che riprende una frase del poeta russo V. Grossman*.
Leggi la recensione completa: Paolo Ricca, «La vita non è il male», un libro per avere uno sguardo diverso
Enzo Bianchi, “Tuttolibri”, La Stampa, 12 – 11- 2016
Ogni Uomo è più grande del male che può fare
“Da dove viene il bene? E’ una domanda fatta a mezza voce, quasi imbarazzata. E non trova risposta”. Così in apertura del loro libro (La vita non è il male) Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa paiono chiudere la loro indagine prima ancora di averla avviata. E invece il testo si snoda dolce e tenace per individuare le tracce più o meno marcate che gli operatori di bene lasciano con il loro agire. ….
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Franco Marcoaldi, la Repubblica, 18 ottobre 2016
“Perché la filosofia del bene non può essere banale. Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa raccolgono gesti e pensieri di speranza”
“Il libro offre un affresco dolente e severo del mondo contemporaneo … Ma non si arrende alla furia cieca e distruttiva che a tratti sembra prevalere … Il male è davvero banale, la bontà invece è imperscrutabile, sfuggente, silenziosa, giace in profondità”.
Isabella Adinolfi, il Manifesto, 20-11-2016
“Elogio della bontà: irriflessa, gratuita e situata a profondità ignote alla banalità del male”
Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa da diverse angolazioni e affidandosi a una pluralità di voci … ripropongono le questioni che da sempre interpellano, sollecitano e provocano le coscienze di tutti noi. …
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Giuseppe Cantarano, l’ Unità, 19-11-2016
Intervista a Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa: “La luce bella e sorprendente del bene che irrompe tra noi”
Sono molteplici –e inaspettati – i volti con cui, nella nostra esperienza, si manifesta il male. Esso innerva la nostra vita. La ferisce. L’abbatte. La umilia. In mille forme. C’è perfino chi ha sostenuto che il male coincide addirittura–e interamente –con la nostra stessa esistenza. Ma perché c’è male? Quale la sua origine? Unde Malum–da dove viene il male? Se lo sono chiesti teologi, filosofi, poeti.
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Paolo Ghezzi, l’ Adige, 22-09-2016
“Sulle tracce del bene”
Da Saviano in giù, è il male che domina le classifiche di vendita e gli ascolti tv. Il bene, è vecchia verità, non fa notizia. A meno che non si travesta da Batman per ripulire Gotham City. Controcorrente, come un sano antidoto, esce dunque un bel libro intitolato «La vita non è il male». Lo firmano, in coppia (come dire che il bene non è una virtù solitaria) Gabriella Caramore esploratrice del mistero (voce e anima di «Uomini e profeti» su Radio3) e Maurizio Ciampa, scrittore e autore radio-tv di vaglia.
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Vito Mancuso, il Venerdì di Repubblica, 30-9-2016
«La scommessa teoretica consiste nel ricondurre lo sguardo buono che nasce dalla relazione alla stessa fonte che è all’origine del mondo, nel senso che ciò che spinge gli uomini al bene è la stessa realtà da cui il mondo ha consistenza.»