Segnato dalla velocità, dalla fretta, dalla concitazione dei gesti, dal rapido susseguirsi degli eventi, il nostro sembra essere un tempo inospitale per la pratica della pazienza.
Eppure tutta la vicenda umana è un lento esercizio di pazienza, come quello dell’uomo per costruire, del bambino per crescere, degli amanti per incontrarsi, dei vecchi per morire, della natura per dare frutto, della parola per prendere forma.
Forse allora, nell’età dell’impazienza, da qualità della durata la pazienza può trasformarsi in qualità morale alla quale si può dare il nome di “cura”: verso l’altro, verso le cose, verso se stessi.
Franco Marcoaldi, Repubblica, 11 Agosto 2014
Caramore: “La pazienza ai tempi della fretta”
Parla la conduttrice di “Uomini e profeti” e autrice di un saggio sulla virtù più incompresa e inattuale: “Saper attendere è un atto politico. Mosè non spera per sé ma per gli altri: è la più bella immagine di cura tramandataci. L’idea di Dio come semplice invenzione degli uomini mi sembra un po’ infantile”
In pagine molto belle lei mostra come senza pazienza non esisterebbero né arte, né pensiero, né legame amoroso.
“Il bambino che cresce ha bisogno di tempo, e dunque di pazienza. Ne hanno bisogno gli amanti, per custodire il loro sentimento. Ne ha bisogno l’albero, che aspetta la primavera e l’estate per i fiori e i frutti. Quanto noi possiamo fare è creare un ambiente favorevole a questa crescita paziente, grazie alla cura che poniamo nelle cose in cui siamo impegnati e all’attenzione verso le creature che ci circondano. In questo modo si rovescia anche l’idea di pazienza come regno del privato, del piccolo sé. E grazie alla cura dell’altro si attribuisce a quel termine tutto il suo valore etico, civile, religioso. Ma anche politico, direi”.
Leggi la intervista completa di Franco Marcoladi Intervista-marcoaldi-pazienza
Edición española
Paciencia,
ed. Comanegra,
2016
Sinopsis
Toda historia humana es un lento ejercicio de paciencia: del niño para crecer, de los amantes para encontrarse, de la naturaleza para dar sus frutos o de las palabras para tomar forma. Caracterizado por la velocidad, la prisa, el ímpetu de nuestros gestos o la rápida sucesión de los acontecimientos, el nuestro parece un tiempo inhóspito para practicar la paciencia. Así que, en la época de la impaciencia, la paciencia puede pasar de mera actitud a ser una cualidad moral consistente en cuidar: cuidar a los demás, cuidar las cosas, cuidarse a uno mismo.
Confronti – Monastero di Bose
Riflessione su “La Pazienza”,
tenuta da Gabriella Caramore a Bose il 23 Novembre 2014
Durata 2 ore
C’è un lato attivo della pazienza: il senso dell’attesa, della costruzione di futuro, di una fattiva speranza. Il bambino che cresce ha bisogno di tempo, e dunque di pazienza. Ne hanno bisogno coloro che si amano, per custodire il loro sentimento. Ne ha bisogno l’albero, che aspetta la primavera e l’estate per i fiori e i frutti. Quanto noi possiamo fare è creare un ambiente favorevole a questa crescita paziente, grazie alla cura che poniamo verso l’altro e nelle cose in cui siamo impegnati. In questo modo si rovescia anche l’idea di pazienza come regno del privato, del piccolo sé; e grazie alla cura dell’altro si attribuisce a quel termine tutto il suo valore spirituale, etico, civile, politico.
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Nelle registrazioni qui sotto è incisa la riflessione su “La pazienza”
tenuta da Gabriella Caramore a Bose il 23 novembre 2011
Durata: 2 ore.
Donna davanti al mare
Will Barnet, 1911