Il Medio Giudaismo
Storia del secondo tempio
Domenica 25 marzo 2012
“Tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della Legge …” (Neemia 8,3)
Con Paolo Sacchi e Gabriella Caramore
Il canone della Bibbia ebraica si chiude con i libri di Esdra e Neemia e i due libri di Cronache. Il sacerdote Esdra porta il libro della Legge davanti all’assemblea del popolo, e lo legge dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno. Così è sancita l’autorità del testo. Ma se chiude il canone, la storia del popolo ebraico continua. Dopo il ritorno in patria e la ricostruzione del primo tempio, divampa la guerra civile tra gli esuli che avevano fatto ritorno, più ligi alle tradizioni, e quelli rimasti in patria, più o meno assimilati alla dominazione straniera prima ellenistica e poi romana. La situazione è molto dinamica sul piano politico e sociale (v. i due libri apocrifi dei Maccabei), ma su quello spirituale e dottrinale.
Paolo Sacchi studioso di fama internazionale del Medio Giudaismo (terzo secolo a. e. v. e secondo secolo e.v.) ci guida tra le controversie teologiche dei seguaci di Sadoq e dei seguaci di Enoch, tra i fautori della Legge del Tempio e quelli di un’anima disincarnata destinata all’eterno.
Suggerimenti di lettura
Paolo Sacchi, Storia del Secondo Tempio, SEI 1994
Paolo Sacchi, Introduzione agli apocrifi dell’Antico Testamento, Morcelliana 2011
Sabino Chialà, Libro delle Parabole di Enoch, Paideia 2007
Francesco Hayez, “Distruzione del Secondo Tempio”, 1867
Il Medio Giudaismo
Qumran e il dominio della luce
Domenica 1 aprile 2012
“Non alzo il mio volto al male e non riconosco un dono malvagio…” (Inni di Qumran, VI,8-27)
Con Paolo Sacchi e Gabriella Caramore
Paolo Sacchi ci ha guidato nel vasto e variegato panorama storico, sociale e religioso dei secoli che intercorrono tra i due Testamenti: un periodo ricco anche di vivaci dibattiti intellettuali, di cui oggi possediamo traccia nei rotoli trovati da alcuni beduini, nel 1947, in alcune grotte intorno alla zona di Qumran, località abitata da una comunità di Esseni sulla riva occidentale del Mar Morto, vicino a Gerico. I manoscritti sono collocabili tra il 150 a. e. v. e il 70 e. v. In essi sono conservati quasi tutti i libri della Bibbia ebraica, alcuni libri catalogati come apocrifi ma che ci danno documentazione di una pluralità di gruppi religiosi, tra cui la comunità di Qumran. In essa vigeva una teologia molto sofisticata in cui i temi dominanti erano quelli della predestinazione e della libertà. Era una comunità rigidamente monastica, con un suo ordinamento e una sua regola.
Il fervore spirituale di quella comunità ci conduce a una migliore comprensione del clima religioso nel quale fiorirà, fra i tanti profeti, anche un profeta di nome Gesù.
Suggerimenti di lettura
Paolo Sacchi, Regola della Comunità di Qumran, Paideia 2006
Rotolo del Tempio, a cura di Angelo Vivian, Paideia 1990
Grotta di Qumran e rotoli del Mar Morto
Nuovo Testamento
Domenica 29 aprile 2012
“Il racconto dei Vangeli”
Con Enzo Bianchi e Gabriella Caramore
Iniziamo la lettura del Nuovo Testamento. Useremo, come linea guida, il Vangelo di Marco, verosimilmente il più antico dei quattro evangeli, quello che ha un profilo più storico, più asciutto. Inserendo qua e là alcune puntate in cui gli altri due Sinottici, Matteo e Luca, si discostano dal primo, per lo più aggiungendo altri racconti e detti della vita di Gesù. Inoltre, il brano musicale che abbiamo proposto nelle puntate dedicate all’Antico Testamento sarà sostituito da un testo tratto dalla letteratura contemporanea.
Al racconto dei Vangeli ci facciamo introdurre da Fr. Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, con cui già in passato abbiamo realizzato numerosi cicli di lettura dei testi sacri, e in particolare uno dedicato proprio a Gesù, lo sconosciuto.
Oggi con lui ci chiediamo: che cosa contiene il Nuovo Testamento? Come si è formato? Quali sono le fonti? E quali sono, prima di tutto, le differenze tra i quattro evangeli? Quale teologia sta alla base di ciascuno di loro? E come risuonano oggi quelle parole ai credenti e al resto degli uomini e donne?
Suggerimenti di lettura
Romano Penna, La formazione del Nuovo Testamento nelle sue tre dimensioni, San Paolo 2011
Letteratura:
S. Eliot, Quattro quartetti, trad. it. Filippo Donini, Garzanti 1959
Fratel Enzo Bianchi, priore di Bose
Nuovo Testamento
Domenica 6 maggio 2012
“Inizio dell’Evangelo di Gesù, Messia, figlio di Dio”
Marco 1,1-13
Con Enzo Bianchi e Gabriella Caramore
Inizia dunque con oggi la lettura del Vangelo di Marco.
Utilizzeremo come testo Marco. Introduzione, traduzione e commento, a cura di Giacomo Perego. Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, San Paolo 2011.
Marco inizia il genere letterario “vangelo”. Se si fa attenzione alla struttura del testo, ai rimandi espliciti e impliciti all’Antico Testamento, ai ricorsi di uno stesso termine nel corso della narrazione, ci si accorgerà che il testo ha una sua fortissima coerenza interiore, che culminerà nell’evento della croce.
Con Fr. Enzo Bianchi cominciamo oggi la lettura del primo capitolo, dove viene narrata la figura di Giovanni il Battezzatore, l’immersione di Gesù nelle acque del Giordano, e le tentazioni subite nel deserto. Tutti temi di grandissima rilevanza simbolica.
Suggerimenti di lettura
Enzo Bianchi, Perché avete paura? Una lettura del Vangelo di Marco, Mondadori 2011
Letteratura:
Franz Kafka, Il messaggio dell’imperatore, in Tutti i racconti, a cura di Ervino Pocar, I vol., p.235-236
Piero della Francesca, Battesimo di Gesù
Nuovo Testamento
Domenica 13 maggio 2012
“Convertitevi, e credete nell’evangelo”
Marco 1,14-45
Con Enzo Bianchi e Gabriella Caramore
Nella seconda parte del primo capitolo del Vangelo di Marco, Gesù inizia la sua attività pubblica, dopo il battesimo e i giorni nel deserto. Inizia la predicazione in Galilea, la chiamata dei primi quattro discepoli, alcune guarigioni a Cafarnao, in sinagoga e in giorno di sabato. Nel frattempo, la folla, smaniosa di eventi straordinari, lo assedia fin dentro casa, mentre Gesù desidera anche ritirarsi e pregare. Enzo Bianchi legge con noi questi versetti, sottolineando l’incomprensione delle folle e anche quella dei discepoli.
Suggerimenti di lettura
Benoit Stendaert, Marco. Vangelo di una notte, Vangelo per la vita, EDB 2011
Letteratura:
Jorge Luis Borges, “Il vangelo secondo Marco”, in Il manoscritto di Brodie, a cura di Antonio Melis, Adelphi 1999, p.88.95
Gesù guarisce indemoniato,
Torino miniature De Predis
Nuovo Testamento
Domenica 20 maggio 2012
“Il sabato è stato fatto per l’uomo”
Marco 2-3,1-6
Con Giacomo Perego e Gabriella Caramore
Nel secondo capitolo del Vangelo di Marco, ecco che Gesù, muovendosi tra Cafarnao e la Galilea, muovendosi tra la casa, le strade, la sinagoga e indugiando sulle rive del lago di Tiberiade, continua a compiere gesti prodigiosi, ma anche gesti provocatori: come quello compiere gesti di convivialità con la gente che maneggia denaro e con i peccatori, e come quello di strappare con i suoi discepoli delle spighe in giorno di sabato. Manifesta così, poco a poco, la “novità” di cui ritiene di essere portatore, convincendo molti e irritando i ligi tutori della Legge. Quattro sono i gesti di guarigione compiuti. Quattro le domande, insidiose, che gli rivolgono le autorità religiose. Qualcosa sta cambiando, nella fede di Israele, o è venuto qualcuno che semplicemente vuole ricordare le priorità stabilite nella Legge stessa? In ogni caso, la tensione cresce. Ma inizia anche a prender forma la predicazione di Gesù. Attraverso parabole, richiamando le antiche Scritture, e introducendo immagini nuove. Ne parliamo con Giacomo Perego, autore di un commento al Vangelo di Marco che si inserisce in una stupenda collana di versioni della Bibbia “dai testi antichi”.
Suggerimenti di lettura
Marco. Introduzione, traduzione e commento, a cura di Giacomo Perego. Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, San Paolo 2011.
Letteratura:
Antonio Machado, Parabole, in Poesie scelte, a cura di Oreste Macrì, Oscar Mondadori 1987
Eva Fischer,
Tulipani ai piedi di un melo fiorito
Nuovo Testamento
Domenica 27 maggio 2012
“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”
Marco 3,7-35
Con Maria Pia Veladiano e Gabriella Caramore
Con Maria Pia Veladiano, nei cui romanzi sono presenti storie di famiglia, parliamo della nuova idea di famiglia introdotta da Gesù nel contesto ebraico.
“Niente nell’uomo è natura…” diceva, nelle sue lucide analisi, Ernesto Balducci, seguace, anche in questo, di Gesù di Nazareth, che nel capitolo che leggeremo oggi del Vangelo di Marco (e nei passi paralleli di Matteo e Luca) chiarisce ai discepoli, spesso confusi, quali siano le priorità della vita: non i vincoli di sangue, ma fare ciò che è giusto agli occhi di Dio e degli uomini. La famiglia invece – la madre di Gesù e i suoi fratelli – non comprende i suoi comportamenti, un po’ se ne vergogna, un po’ ha timore della sua eccentricità che lo espone al giudizio delle autorità e della folla, e lo considera “fuori di sé”. Ma in questo capitolo troviamo anche altri passi importanti. L’istituzione dei dodici apostoli (la “nuova famiglia”, in un certo senso), mandati a proclamare la buona notizia, e la questione del perdono dei peccati.
Suggerimenti di lettura
Elian Cuvillier, Evangelo secondo Marco, Ed Qiqaion 2011
Letteratura:
Emily Dickinson, Tutte le poesie, a cura di Margherita Bulgheroni, Mondadori 1997
Pablo Picasso,
Famiglia di saltimbanchi
Nuovo Testamento
Domenica 3 giugno 2012
“Il seme in terra fertile”
Marco 4
Con Marida Nicolaci e Gabriella Caramore
Un’immagine arcaica: quella del seminatore che, con gesto lento, lancia le sementi sulla terra arata. Un’immagine ripresa più volte nei vangeli, che oggi proviamo a reinterpretare con l’aiuto di Marida Nicolaci, che insegna esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà teologica della Sicilia. Il seminatore lancia le sementi nel campo, senza curarsi di dove i semi vano a finire: se sulla strada, dove non attecchiscono e si fanno divorare dagli uccelli; o sul suolo pietroso, dove germogliano presto, ma senza mettere radici; o tra le spine, che finiscono per soffocarli; o in terra buona, dove danno frutto, e germogliano e si moltiplicano. Ma l’immagine della parola, che, come un seme, può germogliare o può seccarsi, è quanto mai attuale nel mondo della iper-comunicazione.
Per questo nella rubrica “letteratura” riprendiamo alcuni versi di una poetessa sudafricana, Ingrid De Kok, che si chiede se ancora ci sono “verbi che muovono montagne”.
Suggerimenti di lettura
Marida Nicolaci, Egli diceva loro il Padre, Città Nuova 2007
Letteratura:
Ingrid De Kok, “Parti del discorso” in Isole galleggianti, Le Lettere 2011
Vincent Van Gogh,
Il seminatore
Nuovo Testamento
Domenica 10 giugno 2012
“L’urlo e la parola: l’indemoniato di Gerasa”
Marco 5
Con Yann Redalié e Gabriella Caramore
E’ di una tale forza narrativa la scena dell’indemoniato di Gerasa, che urla, spezzando ceppi e catene, tra le tombe e sui monti, che anche Jean Starobinski ne ha scritto nei suoi Tre furori, cercando di comprendere come gli interpreti possano porsi di fronte a situazioni estreme della vita. Ospite della puntata di oggi è Yann Redalié, docente di Nuovo Testamento alla Facoltà Valdese di Teologia, che illumina questo passo alla luce del racconto di cui tutti i protagonisti. ciascuno per la sua parte, danno testimonianza.
Ma il passo in questione è anche occasione per riflettere ancora una volta sul rapporto tra la Parola e il lettore. Quale postura deve assumere chi si pone di fronte al testo? Dire che è “Parola ispirata da Dio” non sembra più dar conto di tutta complessità della ricerca. Ma d’altronde un eccesso di esegesi ne può spegnere il potere di verità. Redalié suggerisce di porsi nello spazio di un dialogo aperto.
Il capitolo comunque non si esaurisce con la guarigione e la missione dell’indemoniato. Gesù opera altri due segni potenti: guarisce la donna che gli tocca la veste e fa ridestare da morte la figlia di Giairo. Altri due episodi legati all’impurità, miracoli da interpretare.
Suggerimenti di lettura
Yann Redalié, I Vangeli. Variazioni lungo il racconto. Unità e diversità nel Nuovo Testamento, Claudiana 2011
Letteratura:
Jean Starobinski, Tre furori. Tre testi esemplari della follia nella letteratura, nell’arte, nella religione, Garzanti 1978
Mark Rothko,
Colour field
Nuovo Testamento
Domenica 17 giugno 2012
“Cose antiche e cose nuove”
Evangelo secondo Matteo
Con Jean Louis Ska e Gabriella Caramore
Nella storia cristiana si è spesso cercato di vedere nelle Scritture antiche una prefigurazione dell’evento Gesù; in realtà andrebbe fatto il processo inverso, e cioè cercare di capire come i Vangeli abbiano interpretato le Scritture, in vista di un “accredito” di Gesù come il messia atteso da Israele.
Per questo oggi spezziamo, provvisoriamente, la lettura del Vangelo di Marco, per una incursione in quello di Matteo. Scritto in un periodo più tardo, quando Gerusalemme era stata conquistata e il tempio distrutto, Matteo vuole raccontare la vicenda di Gesù per far percepire che non tutto è perduto per Israele, che Gesù è veramente il Messia annunciato nelle antiche Scritture, che non la “terra” conta, ma il regno dei cieli, cioè un regno in cui venga rispettata la giustizia e si pratichi l’amore verso il prossimo. È qui che vi sarà la spaccatura tra ebrei e cristiani, ed è qui che invece Matteo, privilegiando uno dei filoni della spiritualità ebraica, vede gli episodi della vita di Gesù come una reinterpretazione degli episodi chiave della vita di Israele. Il battesimo, le tentazioni nel deserto, la conversione al nuovo regno, quello dei cieli, dove la giustizia trionfa, sono, per Matteo, reinterpretazioni dell’esodo dall’Egitto, della traversata del deserto, della conquista della terra. Gesù come Giosuè dunque? In un certo senso sì, come ci spiega Jean Louis Ska, il teologo belga che ci aiuta a capire i nessi tra Antico e Nuovo Testamento.
Suggerimenti di lettura
Jean Louis Ska, Cose nuove e cose antiche. Pagine scelte del Vangelo di Matteo, EDB 2004
El Greco
San Matteo
Nuovo Testamento
Domenica 24 giugno 2012
“Il discorso della montagna. Beati i poveri?”
Matteo 5
Con Paolo Ricca e Gabriella Caramore
La povertà, quando non sia condizione scelta, voluta, è spesso accompagnata da povertà morale, da rancore sociale. Che cosa intende Gesù quando indica i “poveri” (Luca 6,20) o i “poveri in spirito” (Matteo 5,3) nel suo lungo discorso tenuto in cima a un monte? Le Beatitudini iniziano con una provocazione, ma tutto il discorso di Gesù, costellato di parabole, di esempi, di narrazioni, è in realtà provocatorio e innovatore e invita a un capovolgimento del modo di pensare corrente.
Nel capitolo 5 del Vangelo di Matteo si precisa anche il rapporto di Gesù alla Legge: un invito a reinterpretare i comandamenti, non per abolirli, ma per comprenderne il volto esigente e radicale. Il problema è capire che cosa ne è stato, nella storia della cristianità, di questa radicalità dell’annuncio e come sia possibile risolvere apparenti antinomie, come quella di “amare i propri nemici”.
Lo chiediamo al teologo valdese Paolo Ricca, che da molti anni accompagna il lavoro di Uomini e Profeti.
Suggerimenti di lettura
Paolo Ricca, Le dieci parole di Dio. Le tavole della libertà e dell’amore, “Uomini e Profeti”, Morcelliana 1998
Dietrich Bonhoeffer, Sequela, Queriniana ed. 2004
Il buon messaggio seguendo Matteo, a cura di Enzo Manduzzato – Edizioni Biblioteca dell’ Immagine 1989
Franco Cardini, Luisa Muraro, Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli, Lindau ed. 2012
Pierangelo Sequeri, Duccio Demetrio, Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, Lindau ed. 2012
Gianfranco Ravasi, Adriano Sofri, Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli, Lindau ed. 2012
Letteratura
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi 2010
Monika Bulaj
Tagikistan
Nuovo Testamento
Domenica 1 luglio 2012
“Il discorso della montagna. La casa sulla roccia”
Matteo 5-7
Con Paolo Ricca e Gabriella Caramore
Alcune delle pagine più belle di tutti i Vangeli – forse di tutta la Bibbia – sono contenute in questi capitoli del Vangelo di Matteo in cui Gesù, salito su una piccola altura, cerca di insegnare alle folle e ai discepoli il senso di una vita spesa per gli altri, e la via – stretta e faticosa – per accedere alla felicità. Nelle sue parole – come accade sovente, contraddittorie e paradossali – Gesù insegna che occorre mostrare, da un lato, la fedeltà ai comandi del Signore; ma dall’altro occorre vivere nell’intimità, silenziosamente, le proprie scelte interiori e la propria preghiera. Solo così sarà possibile e avrà senso una obbedienza alla Legge che non sia vuota formalità ma prova di se stessi, della possibilità di vivere una vita orientata a fare il bene anche nei confronti del nemico. Prova troppo ardua per degli esseri umani? Prova impossibile? Ne ragioniamo con Paolo Ricca, teologo valdese.
Suggerimenti di lettura
Paolo Ricca, Il pane e il regno .Commento al Padre nostro, Morcelliana 2001
Le beatitudini, a cura di Roberto Righetto, Lindau 2012
Letteratura
Jorge Luis Borges, Frammenti di un vangelo apocrifo, in Tutte le opere, Mondadori (I Meridiani) vol. 2 1986
Laura Pitscheider
Nuovo Testamento
Domenica 7 ottobre 2012
“Il profeta disprezzato in patria”
Marco 6,1-29
Con Adriana Destro, Mauro Pesce e Gabriella Caramore
Riprende, a partire da questa domenica, la lettura della Bibbia di “Uomini e Profeti” : il cammino intrapreso all’incirca due anni fa, e che terminerà alla fine della prossima annata. Riproporremo la consueta alternanza di voci, di interpreti, di commentatori, nella convinzione che il testo biblico è un “libro” nel quale ciascuno può cimentare la propria capacità di lettura, a qualunque tradizione appartenga; un libro nel quale possiamo rinvenire l’idea di giustizia e di libertà, di misericordia e di solidarietà che ancora sotterraneamente lavorano dentro la nostra cultura.
Ricominciamo, con gli studiosi Adriana Destro e Mauro Pesce, dalla lettura del Vangelo di Marco, all’inizio del capitolo 6 in cui Gesù allarga gli orizzonti della missione dei dodici, non prima di aver subito uno scacco proprio nella sua città, a Nazaret, dove tutti ricordano la sua umile origine, e faticano a riconoscergli la sapienza con cui si esprime. Ci interrogheremo su chi sia stato l’uomo Gesù e quale pratica di vita lo abbia portato a incidere così fortemente nelle coscienze e nella storia.
Suggerimenti di lettura
Adriana Destro, Mauro Pesce, L’uomo Gesù, Mondadori 2008
Letteratura
Christian Bobin, L’uomo che cammina, ed. Qiqajon 1998
Michelangelo Buonarroti
I prigioni
Nuovo Testamento
Domenica 14 ottobre 2012
“Cinque pani e due pesci”
Marco 6,30-56
Con Paolo Ricca e Gabriella Caramore
A Paolo Ricca, teologo della chiesa valdese, chiediamo di ripercorrere qualche versetto del Vangelo di Marco, cercando però di andare oltre le consuete interpretazioni. La scena è quella della moltiplicazione dei pani e dei pesci, un “miracolo” che, proprio in quanto non è descritto nei particolari, lascia intuire un movimento che Gesù sembra chiedere ai discepoli: farsi carico dei bisogni delle persone, dividere quello che c’è, distribuire a tutti.
Basterebbe assumere questa modalità, forse, per sfamare il mondo. Alla compassione, alla generosità, all’intuizione di Gesù sembrano contrapporsi la pesantezza dei discepoli, il loro sterile raziocinare, la loro pigrizia… Le comunità cristiane di oggi sono chiamate a interrogarsi sui loro comportamenti.
Suggerimenti di lettura
Paolo Ricca, Il pane e il regno, a cura di Gabriella Caramore, ed. Morcelliana 2001
Paolo Ricca, Come in cielo così in terra. Itinerari biblici, Claudiana ed. 2009
Letteratura
Predrag Matvejevic, Pane nostro, Garzanti 2010
Safet Zec
Bread in Hands
Nuovo Testamento
Domenica 21 ottobre 2012
“Che cosa rende impuro l’uomo”
Marco 7,1-23
Con Stefano Levi Della Torre e Gabriella Caramore
Siamo a un punto cruciale non solo dell’Evangelo di Marco ma della stessa figura di Gesù. Nel capitolo 7 Gesù si contrappone frontalmente ai farisei e agli scribi con i quali ingaggia una disputa sul lavaggio rituale delle mani prima dei pasti, sulla possibilità di rinunciare all’offerta rituale per sostenere invece i genitori, su ciò che rende l’uomo puro e impuro. In definitiva, è la ripresa della controversia sul sabato (Marco 2,23-28). La questione è di fondamentale importanza, perché proprio su queste dispute è cresciuta la convinzione – durate all’incirca duemila anni – che Gesù fosse il fondatore di una “nuova religione”, separata e contrapposta all’ebraismo. Oggi sia da parte cristiana che da parte ebraica, con diverse accentuazioni e sfumature, si rivendica l’appartenenza di Gesù al popolo ebraico ma anche al suo sistema di valori. Ne parliamo con lo studioso di ebraismo Stefano Levi Della Torre.
Suggerimenti di lettura
Daniel Boyarin, Il Vangelo ebraico. Le vere origini del cristianesimo, Prefazione di Jack Miles, Castelvecchi 2012
Letteratura
David Flusser, Jesus, prefazione di Martin Cunz, Morcelliana 1997
Daniel Lifschitz
“Chassidim”
Nuovo Testamento
Domenica 21 ottobre 2012
“La donna, i figli, i cagnolini”
Marco 7,24-37
Con Marinella Perroni e Gabriella Caramore
Una donna siro-fenicia, una non ebrea, la cui figlia era “posseduta da uno spirito impuro”, sposta la posizione di Gesù nei confronti nei confronti dei destinatari della salvezza, forse gli fa comprendere, questo sembra indicare il racconto, che la promessa di salvezza va intesa in un senso più largo di quello applicato fino a quel momento. La donna straniera tratteggiata in questo Vangelo (e quella, cananea, parallela nel Vangelo di Matteo) svolge un ruolo simbolo per tutto il mondo pagano. Questo ci porterà anche a considerare quale valore abbiano le donne nei quattro Evangeli, con quali differenze gli autori le descrivono, e quale significato sta assumendo, in questi anni, la lettura femminista delle Scritture. Ne parliamo con Marinella Perroni, presidente del Coordinamento delle Teologhe Italiane.
Suggerimenti di lettura
I Vangeli. Narrazione e storia, a cura di Mercedes Navarro Puerto e Marinella Perroni, ed. il pozzo di Giacobbe, 2012
Letteratura
George Steiner, Il libro dei libri. Un’introduzione alla Bibbia ebraica. Prefazione di Gianfranco Ravasi, Vita e Pensiero, 2012
Bill Viola
“Three Women”